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Estate 2020

ESTATE A SAN SALVI 2020 E NON 6 SOLO

PREVISIONI DEL TEMPO – Teatro popolare d’Arte

Si tratta di una prova d’attore, un reading musicato, una sorta di tetro canzone a modo nostro. Si tratta di sostanzialmente di un noir che parla di ecomafia. Una richiesta di dare priorità all’ascolto di una storia narrata come in un radiodramma. Un lavoro inedito che vede in scena un attore della bravura di Marco Natalucci e un musicista poliedrico come Francesco Giorgi. Un lavoro che si iscrive nella ricerca del Teatro popolare d’arte di parlare della nostra contemporaneità con i mezzi del teatro.

“DIALOGHI CON IL SIGNOR G.” Omaggio a Giorgio Gaber

Il nutrito e variegato gruppo di interpreti – Silvia Conti, Letizia Fuochi, Massimiliano Larocca, Edoardo Semmola, Riccardo Ventrella e ancora Gianluca Baroncelli, Gianfilippo Boni, Francesco Cusumano e Andrea Laschi – così lo presenta: uno spettacolo divertente, poetico, emozionante, che rende omaggio al maestro Giorgio Gaber presentandosi però in modo del tutto “nuovo”, inedito, spiazzante. E’ un viaggio in tre parti (“G, come l’Io”, “G, come il Noi”, “G, come il Mondo”) fusione delle diverse personalità e delle esperienze artistiche dei protagonisti. Un racconto sentimentale che si sente in diritto di vivere il presente e un narratore bonario, il signor G., che filtra le sensazioni e rilancia il dibattito.

“CANTO DEGLI ALBERI” libro di Antonio Moresco

Così ne parla Santoni sul Corriere fiorentino:
“E’ Moresco al suo meglio. (…) Vita e morte, veglia e sogno, materia viva e inanimata, passato e presente: dopo una panoramica degli alberi della sua vita e dei suoi libri, tutti improvvisamente vividi nel ricordo. (…) Lo ascoltiamo così dialogare con le radici degli alberi (ce ne sono di buone, e di cattive), con i tronchi murati, coi rami, finanche con il midollo di un albero. Curiosamente, non ci troviamo nel campo del fantastico, del realismo magico o dello slipstream: appare tutto normale, tutto regolare, anche mentre assistiamo a un accorato Moresco dialogare con un albero cresciuto in una cisterna piena di nafta o dar voce a un folle coro di alberi capovolti, con le chiome sottoterra e le radici in aria”.

ELISABETTA I Le donne e il potere – Seven cults

Il potere da sempre vive di un immaginario al maschile, anche quando è una donna al posto di comando. Lo sguardo che osserva i comportamenti che identificano il potere è spesso distorto dal retaggio che gli uomini hanno imposto. Come le donne si sono orientate dentro questi confini, è ciò che proviamo ad indagare ed Elisabetta I ne è figura emblematica. I confini del potere si disegnano in strategie, tattiche, linee orizzontali e verticali: una partita a scacchi immaginata dagli uomini giocata da una donna. Cosi tutto cambia, i contorni assumono colori imprevisti, il rapporto con il potere vive di continui conflitti, le tensioni sono stridenti, le soluzioni impreviste. Il potere come una macchina infernale è sempre pronto a prendere il sopravvento.

CONTRO-ANNIVERSARIO “Le scarpe dei matti” Antonio Esposito

Il manicomio a San Salvi fu inaugurato il 9 settembre 1890.
Da alcuni anni noi Chille, in collaborazione con il Q2 del Comune di Firenze, organizziamo iniziative di riflessione in occasione di quello che abbiamo definito il Controanniversario. Quest’anno ecco uno straordinario libro curato da Antonio Esposito: “Le scarpe dei matti”.
Tra i seminterrati dell’ex manicomio civile di Aversa, si danno allo sguardo centinaia di scarpe accatastate. Cumuli di scarpe senza lacci, pezzi di storie smarrite, testimonianza di sentieri interrotti, abbandonati in quell’Altrove. Nel libro il tentativo di riflettere su problematiche che intersecano i destini biografici di milioni di persone, le loro sofferenze e solitudini ma anche le istituzioni, i saperi, la gestione.

CESARE BASILE E I CAMINANTI – Concerto

Dopo tre anni, Cesare Basile torna a San Salvi. E lo fa con pezzi tutti cantati in siciliano, realizzando un dipinto contemporaneo della sua terra dalle sonorità sperimentali, irriproducibili che ti colpiscono come una sferzata di vento caldo. Documenta la forza e le debolezze della Sicilia, inneggiando alla patria e nascondendosi dalla “Cummeddia”: stella cometa portatrice di sventura e metafora di esilio.
Scava a fondo le radici della sofferenza della società, come se descrivesse un viaggio omerico alla ricerca di risposte. Il tema del viaggio non abbandona mai il cantautore e i suoi Caminanti, che guidati da una splendente “cometa”, offrono uno spettacolo itinerante tra le terre di Sicilia e quelle più buie dell’animo umano.

KING OF THE OPERA – Concerto

Il titolo del nuovo disco è un tributo agli amati bluesmen afro-americani del primo dopoguerra, che intitolavano i loro blues col nome della città che li aveva ispirati o dove li avevano scritti.
In questo “Nowhere”, però, non si trovano città, ricordi, sentimenti limpidi, ma solo le impronte di un viaggiatore perso sul suolo lunare. In un certo senso “Nowhere Blues” è un album costruito su vuoti incolmabili, ritmi remoti, spazi stellari. Quasi come quei bluesmen fossero proiettati verso una galassia lontana, unici testimoni di un mondo così arido, statico, etereo, che ci costringe ad un viaggio ininterrotto solo per riscoprire il nostro “luogo dei sogni”, un posto che non esiste se non dentro tutti noi, perché noi stessi l’abbiamo creato.

LA PERQUISIZIONE NOTTURNA – Chille de la balanza

Velemir Chlebnikov, il più grande poeta russo del XX secolo accanto a Majakovskij, scrive versi su ritagli di carta, apportando di continuo ritocchi. E’ in balia del demone della creazione, lavorando dimentica anche di mangiare. Conserva le poesie in una federa. Ne smarrisce molte. “La perquisizione notturna” è uno dei suoi massimi poemi.
Siamo nei giorni della Guerra civile russa: un drappello di marinai bolscevichi irrompe in una casa in cerca del nemico. Nascosto dietro una tenda, un giovane attenta alla vita del capitano, ma fallisce e viene prontamente catturato; davanti agl’occhi della Madre, il “signorino bianco” viene giustiziato. Il Capo è sconvolto da come la sua vittima rideva «incurante davanti al caricatore della morte».

PINOCCHIO GAME – Con.Cor.D.A/Movimentoinactor

Un lavoro composito di diversi linguaggi artistici, per questo la visione dello spettacolo è adatta anche a un pubblico adulto: danza contemporanea, sonorità elettroniche e strumentali, videoarte si intersecano strettamente. La storia di Collodi viene riletta recuperando significati dal contesto contadino in cui è nata (il valore del cibo, dell’istruzione-scuola, il rapporto conflittuale con la legge-carabinieri), e nello stesso tempo inserendo Pinocchio e gli altri personaggi in una realtà di degrado moderno e urbano.
Un Pinocchio – bambino e nostro contemporaneo – viene risucchiato dal computer mentre sta giocando a un videogame. Entra così in una realtà di burattini, in cui lui stesso è burattino tra burattini.

MA CON GRAN PENA LE RECA GIU’ – Compagnia Il Melarancio

Il più particolare dei romanzi brevi di Herman Melville “Bartleby lo scrivano: una storia di Wall Street” descrive il contrasto tra la vita frenetica, votata al denaro e alla produttività, e Bartleby personaggio che si rifiuta di svolgere le mansioni lavorative che il suo principale gli affida, finendo a poco a poco col rifiutarsi financo di vivere. Questa opposizione, così radicale, a un mondo positivista e pragmatico, viene descritta dall’esterrefatto datore di lavoro che pure prova una strana attrazione mista al desiderio di scoprire quale mistero si celi dietro al rifiuto sempre più reciso di Bartleby.

BARTLEBY – Teatro Invito

Il più particolare dei romanzi brevi di Herman Melville “Bartleby lo scrivano: una storia di Wall Street” descrive il contrasto tra la vita frenetica, votata al denaro e alla produttività, e Bartleby personaggio che si rifiuta di svolgere le mansioni lavorative che il suo principale gli affida, finendo a poco a poco col rifiutarsi financo di vivere. Questa opposizione, così radicale, a un mondo positivista e pragmatico, viene descritta dall’esterrefatto datore di lavoro che pure prova una strana attrazione mista al desiderio di scoprire quale mistero si celi dietro al rifiuto sempre più reciso di Bartleby.

ANGST VOR DER ANGST … PAURA DELLA PAURA – Welcome Project

Le paure, spiriti irrazionali e divini, si impossessano di persone, paesi, città e intere nazioni quando queste perdono il contatto con il proprio materiale inconscio, quando ignorano i conflitti e gli emarginati. ANGST VOR DER ANGST nasce dal desiderio di indagare il legame tra le paure individuali e quelle collettive. Una sola persona in scena. Una drammaturgia poetica fatta di giustapposizioni e frammenti, di parole dette e taciute. Un lavoro che intreccia sogni, fiabe, ricordi e filastrocche. Parole dritte e parole rovesce. Suoni e video. I telegiornali e le voci dei politici, le loro minacce, le promesse e gli scenari che sanno dipingere.