
di Claudio Ascoli, illustrazioni di Monica Fabbri
«Due ragazzi camminano mano nella mano in un parco di una verde città, li chiameremo… B (lei) e C (lui). Sono innamorati. Si guardano negli occhi, soli in mezzo a tanta gente che passa frettolosamente. Una panchina. B e C si siedono, parlano, si guardano, ancora occhi negli occhi. B ha un sacchetto di frutta. L’amore affama, cominciano a mangiare: sono nespole, e proprio buone! […] Senza farsi vedere mettono i loro noccioli nel vaso e poi prendono un pugno di terra per ricoprili. Si nascondono dietro una siepe e guardano, incuriositi, timorosi, speranzosi… cosa accadrà?»
Ma come nasce questo racconto?

“Siamo a Firenze nella primavera del 2013. Si torna a parlare di un possibile ridisegno urbanistico dell’area di San Salvi, e circola una voce – poi fortunatamente smentita nei fatti – di un project financing con al centro nuove costruzioni: altro cemento in un’Italia e in una Firenze che certo non ne sentono il bisogno.
Noi Chille siamo al lavoro su “Don Chisciotte” e subito scatta l’urgenza di far sentire la nostra voce. Ci chiediamo: perché non realizzare un evento teatrale itinerante in cui sia l’uomo buono per eccellenza, Don Chisciotte appunto, ad errare per San Salvi cercando di impedire ogni nefandezza, a partire dalla ventilata speculazione edilizia?
L’idea ci convince ed affascina anche perché volevamo, e vogliamo, bene al Parco e ai suoi oltre mille alberi. Decidiamo allora che, in una tappa dello spettacolo itinerante, il nostro Don Chisciotte avrebbe sorpreso una squadra di operai intenti a costruire una palazzina, sradicando un albero. Piantiamo così, al centro di uno spazio verde chiuso ai lati da alberi secolari, un nespolino.
Lo spettacolo fu un grande successo di pubblico e critica, anche nazionale.
Ma, c’è sempre un “ma” in ogni storia. Pochi giorni dopo le numerose repliche, una nostra attrice e disegnatrice, Monica Fabbri in arte SignoraB, arrivò sbottando: “Avete visto il nostro nespolino? Sta per morire a furia di piantarlo e spiantarlo tutti i giorni! Sì, forse abbiamo salvato mille alberi, ma uccidendone uno. E non è giusto! Vado a curarlo e spero proprio di ridargli Vita”. E così, innaffiandolo quotidianamente più volte al giorno, ripulendolo dalle foglie e dai rametti ormai rinsecchiti, se ne prese amorevolmente cura. Il nespolino, anche se tra mille difficoltà, come per miracolo cominciò a riprendersi.
Decisi allora di regalare a Monica, piccolo dono per un’azione davvero bella, una fiaba: una storia d’amore tra due ragazzi SignoraB e SignorC, da cui era nato l’albero-bambino.
Una fiaba nelle mani di una disegnatrice cresce: e infatti il testo si arricchì di dolci-magici disegni, teneri come il racconto di quest’amore e diventò La storia di Signorino BC.
E non finisce qui. Monica ed io decidemmo di regalare la fiaba al Quartiere 2 di Firenze (in cui è San Salvi) che ne fece una pubblicazione, da donare ai neonati e alle loro famiglie, per trasmettere l’importanza di prendersi cura con amore della Natura e delle Persone.
Il terribile tornado dell’agosto 2015 ha colpito e ucciso gli alberi secolari che circondavano Signorino BC, ma il nostro albero-bambino non si è lasciato abbattere: è cresciuto ed ormai è un giovanotto capace di affrontare la vita.Buona Felicità, Signorino BC!”
Claudio Ascoli