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IL PROGETTO

Negli anni la compagnia Chille de la balanza ha raccolto straordinari creazioni di Artisti irregolari (comunemente indicati come Artisti di “Art brut”) attivando collaborazione anche internazionali.

Piccoli progetti sinora realizzati in merito hanno riscosso una larga attenzione dei media, soprattutto se riferiti all’opera di Francesco ROMITI, ormai etichettato come il “Van Gogh dei Tetti rossi”:

Eretici, Tomaso Montanari racconta Francesco Romiti: “Con la sua follia rifiutò di vendere l’arte per denaro”

San Salvi riscopre lo “strano” Romiti, il pittore dei mille volti

Nel 2019 è nato “irregolART”, un Festival di Arti visive, Teatro, Narrazione

Vernissage mostra con Eva di Stefano e Tomaso Montanari

Al centro del festival l’esposizione “UMANI”, che raccoglieva una centinaia di opere di Francesco Romiti.
Nell’occasione è stato stampato il catalogo “UMANI Francesco Romiti”, Mandragora editore che include due saggi di Tomaso Montanari e Eva di Stefano.

Video sull’esposizione

Il servizio del TGR Toscana sulla mostra di Romiti.

Francesco Romiti

Biografia

Francesco Romiti nasce a Firenze il 1° marzo 1933. Fu il primo figlio di una coppia di contadini di Monsummano Terme che si trasferirono a Firenze per lavorare come custodi della Sinagoga. In questo contesto comincia a rivelarsi il suo interesse per la natura, e la passione per il disegno. 
In fase preadolescenziale manifesta dei comportamenti instabili ed il padre, preoccupato per le crisi pantoclastiche che, con scatti di ira lo inducevano a spaccare oggetti, lo portò in visita dal giovane psichiatra Mario Nistri. Questi accettò di seguire il suo caso, ma solo a condizione di farlo ricoverare in manicomio. Il padre decise di affrontare il problema in modo diverso, evitando così l’internamento del figlio di soli 13 anni. Ciononostante, non comprendendo il suo disagio, lo spinse a lavorare in attività che non gli consentirono di esprimere le sue esigenze creative, ma lo condussero ad esasperare le proprie insicurezze relazionali.

Nel periodo dell’approvazione della Legge Basaglia, a Firenze si forma il primo gruppo di auto-aiuto per persone con problemi psichiatrici alla Casa della Cultura di Novoli, gruppo che Romiti frequenta. Qui incontra Gabriele Trinchera un giovane inserito dai servizi sociali nel Centro di Attività Espressive La Tinaia a San Salvi. La frequentazione della Tinaia da parte dell’Artista inizia però molto più tardi, nel 1999, e dura fino al 2002. In questo periodo si lega a Dana Simionescu e ai Chille de la balanza, ai quali affida molti suoi lavori. Queste amicizie e, probabilmente, una sua personale riflessione lo condussero a superare l’intima diffidenza per l’uso strumentale dell’arte, acconsentendo, quindi, ad esporre le sue opere in due piccole mostre.

In quegli stessi anni la casa di proprietà dei genitori al Galluzzo, frazione di Firenze, in cui Francesco viveva da quasi 40 anni, era sul punto di crollare: in alcune stanze il tetto era addirittura sprofondato. Sotto pressione della famiglia, venderà questa casa ai De Clerc, coppia di architetti con due figli, ma non prima di esser diventato amico dell’intera famiglia ed aver regalato loro alcune sue creazioni. 
Negli ultimi 3 anni della sua vita abiterà in una roulotte presso una casa di campagna in località Montecchio a San Donato in Fronzano, frazione del comune di Reggello. 
Francesco Romiti si spegne a 80 anni, per un tumore fulminante, il 23 novembre 2013 a Firenze.

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