12, 50135 Firenze
Italia
Venerdì 21 luglio
ore 21:30 Ingresso 10,00€
_Concerto-reading_
MOBY DICK BLUES
Edizione DELUXE
con Mike Ballini (chitarre), Francesco Chiantese (voce e chitarra) e Matteo Pecorini (voce ed incursioni).
Ospiti speciali: Katia Moling (viola), Walter Capacci (theremin) e Maurizio Costantini (contrabbasso).
Info e prenotazioni#055.6236195 | 335.6270739 | info@chille.it
Torna a Firenze, a San Salvi, nel luogo dov’è nato esattamente un anno prima lo spettacolo di teatro canzone in chiave blues sull’immaginario del romanzo di Melville nato ad ottantacinque anni dalla prima edizione italiana a cura di Cesare Pavese.
Rientra al porto di partenza la nave dei folli inseguitori di balene albine con un carico delle esperienze di questo anno di date in giro per l’Italia; per l’occasione si esibiranno in una versione deluxe piena di novità e di ospiti.
Accanto ai tre “sodali” che hanno dato origine a questo esperimento (Mike Ballini, bluesman italo-irlandese; Francesco Chiantese regista ed autore teatrale, e Matteo Pecorini attore dei Chille de la balanza) ci saranno Katia Moling alla viola, Walter Capacci al Theremin, e Maurizio Costantini al contrabbasso.
Moby Dick Blues è nato come un gioco, e ne conserva la freschezza; due amici, Francesco Chiantese e Mike Ballini, che non si erano mai esibiti assieme decidono di farlo in occasione di una festa di raccolta fondi presso l’ex manicomio di San Salvi.
Si danno un tema (Moby Dick di H. Melville), una chiave di lettura (il blues, amore comune dei due) e niente altro.
Lo spettacolo nasce da quella serata, da quei trenta minuti di improvvisazione totale, tra racconti, aneddoti, canzoni e tantissima musica blues; quella stessa sera si unisce a loro Matteo Pecorini “il clandestino” con la sua poetica dadaista e surreale.
La splendida riuscita di quella serata (“Smontando ci siamo accorti che i tecnici canticchiavano la canzone alla fine dello spettacolo e ne rimanemmo impressionati! Francesco aveva appuntato il testo su un foglio in autogrill, mentre arrivava a Firenze; assieme avevamo concordato solo la tonalità, il mi minore, e non sapevamo niente altro quando salimmo sul palco” ci dicono) ha decretato la nascita di un vero e proprio spettacolo…dove però l’improvvisazione, i cambi repentini di scaletta e gli arrangiamenti ed i testi completamente nuovi, la fanno sempre da padrone.
Si scherza, ci si commuove, si toccano tutte le emozioni che il grande romanzo di Melville sa dare e si danza all’interno del suo immaginario a ritmo di Blues; dal blues in stile delta (fedelmente riprodotto anche nel “linguaggio” scelto per alcune canzoni) a quello elettrico fino a quello psichedelico (con tanti omaggi ai padri fondatori del genere).
I tre artisti ed i loro ospiti dialogano tra di loro, si provocano, duellano e vanno a braccetto ed intanto tra loro ed il pubblico (che spesso partecipa al gioco) rinasce il mito della “balena bianca” e del capitano Achab e, fuor di metafora, si ragiona sul rapporto tra la vita ed le utopie che la fanno andare avanti.
Perché di questo si parla in Moby Dick Blues, vita ordinaria (con tutti i suoi colori) e grandi utopie.
“Si cade per moto naturale, ci si rialza per ostinazione, coraggio, imprudenza.
E’ innaturale, quindi, stare dritti fermi sul punte di una nave, eppure dopo qualche giorno ci riesci….” – Diario di Bordo, Moby Dick Blues