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L’AMORE CON ERODE con Gianna Deidda

Quando:
9 Luglio 2013@19:30–20:45
2013-07-09T19:30:00+00:00
2013-07-09T20:45:00+00:00
Dove:
Via di San Salvi
12, 50135 Firenze
Italia
Costo:
8 euro. Prenotazione consigliata.
Contatto:
Chille de la balanza
055 6236195

   Rassegna Teatro-Arti Visive LA PAROLA NEGATA Verso la libertà

 

.:Martedì 9 e mercoledì 10 luglio_ore 21.30
_Teatro_
Compagnia Teatro Popolare d’Arte
L’AMORE CON ERODE
dal Diario di Costanza Caglià
di e con Gianna Deidda

Ingresso 8 euro. Prenotazione consigliata

“L’amore con Erode” di Costanza Caglià è pubblicato dalla Cooperativa Libreria delle Donne, Firenze, 1983

Costanza Caglià nasce a Trieste il 22 novembre 1924. Si diploma al liceo classico e mentre frequenta l’università è ricoverata in manicomio, prima a Trieste, poi ad Ancona, infine a Firenze, nell’ospedale psichiatrico di San Salvi. Qui, nel 1971, incontra Torello Vannucci, anche lui ricoverato, e nasce fra loro una storia d’amore che durerà fino alla morte di Torello, nel 1988.

Nella notte di capodanno del 1981, una “splendida notte di capodanno piena di luna”, comincia a scrivere un diario sotto forma di lettera d’amore a Torello, da lei chiamato Erode (come Erode il Grande) con lo scopo dichiarato di rivitalizzare attraverso la parola e la scrittura il loro rapporto, un po’ inaridito dalla consuetudine.

Il diario è il resoconto puntuale della vita di Costanza e Torello e dei loro incontri, ma soprattutto è il racconto di una possibilità di vita piena d’amore e di felicità affermata con passione ed entusiasmo, alla faccia dell’istituzione manicomiale, della malattia mentale e della povertà.

Costanza Caglià è morta l’8 marzo del 1999 ed è sepolta insieme a Bonzino, il “bel pupetto bianco di zucchero” da lei comprato in dolceria nel 1981 per 1200 lire, figlio dell’amore con Erode.

A fine spettacolo, sarà proiettato “Fotografie d’amore con Erode”, un raro film-ritratto del 1987 di Luca Ferro, interpretato da Costanza Caglià e Torello Vannucci in persona, racconto di una passione “straordinaria” non tanto per la follia, che pure caratterizza tutti i grandi amori, ma piuttosto per la cura, l’attenzione,  lo scrupolo con cui il sentimento è coltivato e custodito.

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