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ESSER UMANO mostra di Francesco Romiti

Quando:
1 Marzo 2014@16:30–11 Aprile 2014@21:00
2014-03-01T16:30:00+00:00
2014-04-11T21:00:00+00:00
Dove:
Via di San Salvi
12, 50135 Firenze
Italia
Costo:
Ingresso libero
Contatto:
055.6236195

Foto per locandina mostra

Sabato 1° marzo_ore 17:30

_Vernissage esposizione personale_
ESSER UMANO
di Francesco Romiti

La mostra rimarrà aperta fino all’11 aprile.
Ingresso libero.

Orari di apertura:
Lun 9.30-12.30
Mar 15.30-18.30
Mer 15.30-18.30
Gio 9.30-12.30
Ven 9.30-12.30
Dom 10.00-12.30 / 15.30-18.30 e in occasione degli spettacoli serali.

Sabato 29 marzo Rai3 Tgr Il Settimanale ore 12.25-12.55
un servizio di Alberto Severi sulla mostra di Francesco Romiti “Esser umano

http://firenze.repubblica.it/cronaca/2014/03/01/foto/l_artista_che_diceva_l_arte_non_si_vende_in_mostra-79960308/1/#1

I Chille omaggiano un grande (sconosciuto) artista, recentemente scomparso:
Francesco Romiti. In collaborazione con Dana Simionescu, ecco ESSER UMANO, mostra di disegni e dipinti, largamente riferiti a volti umani.

Romiti aveva alle spalle una vita avventurosa:  figlio di una famiglia di contadini arrivata a Firenze per lavorare nel giardino della Sinagoga, prima corse il rischio di una deportazione per errore e successivamente, ancora bambino, evitò il ricovero a San Salvi solo per la decisiva opposizione del padre; ed ancora, vedi i casi della vita, dopo uno strano e tardivo matrimonio (e con un figlio mai riconosciuto in vita), ormai anziano si innamorò di una  donna rinchiusa proprio a San Salvi ed artista della Tinaia, luogo che frequentò in anni recenti.

Ma ancora più strana è stata la sua recente morte (novembre 2013), con un cadavere ridicolmente conteso (ed abbandonato per oltre un mese) tra quattro diversi comuni: Reggello, quello di residenza, San Giovanni Valdarno, dove vive la moglie, Montevarchi, il comune del figlio mai riconosciuto e Firenze dove Romiti è morto in ospedale.

Romiti era nato il 1° marzo del 1933 e in questo stesso giorno i Chille e i suoi amici hanno deciso di aprire una personale delle sue straordinarie opere pittoriche, nella speranza che almeno da morto la sua Arte trovi una meritata collocazione: da non perdere i ritratti di visi umani, realizzati con una semplice penna biro su pezzi di carta, e ricavati dal retro di vecchi manifesti.  

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