
Spettacoli
Tutte le sere alle ore 21 sarà possibile partecipare agli eventi di Teatro/Danza…sui manicomi di un tempo e su quelli “invisibili” di oggi, creati da Antonia Cerullo (Calendario – Anno pandemico), Pietro Cerchiello (Como una volta), Sara Chieppa (Sono Solo Suoni) e Emma Rebughini (Fuoco fatuo).
SPACCIAMO CULTURE interdette si concluderà domenica 15 maggio con l’assegnazione di un primo e secondo premio di 500 e 300€ – agli attori/danzatori scelti da una giuria popolare e tecnica nei 3 giorni del Festival.
Ingresso spettacoli biglietto intero € 10 ridotto coop/arci € 8
Un unico biglietto è valido per l’intero Festival.
Pietro Cerchiello
COMO UNA VOLTA
Quarantesimo piano di un grattacielo. Un uomo guarda il cielo davanti a sé. E sotto di sé la strada. Fa poi cenno a qualcuno di non parlare, di stare ad ascoltare. Che cosa? Il silenzio.
L’uomo si chiama Angelo. E quello che invita al silenzio è Frankie, operaio che lavora al quarantesimo piano del grattacielo. Angelo chiede a Frankie di restare: tanto tempo fa ha lavorato sullo stesso grattacielo. E che, se vuole, può raccontargli la sua storia. Angelo inizia così dal principio: dal 31 dicembre 1894. Notte in cui nasce, tra le grida e la festa per l’anno nuovo. Racconta di Como, della Chiesa, del primo lavoro. Racconta di Chiara. E della decisione di partire per l’America, insieme al Giovanni e al Giuanìn.
Quell’America in cui tutti possono diventare grandi, diceva il Martino, partito da Como all’età di 14 anni. Quell’America che cambierà per sempre la sua vita: a lui… come a cinque milioni di italiani.
Antonia Cerullo
CALENDARIO – ANNO PANDEMICO
Calendario è un pasticcio di storie viste, vissute e inventate. Una performance che setaccia immagini, pensieri e poesie estrapolati dai diari della quotidianità pandemica dell’autore. Un viaggio imprevedibile, le cui stazioni, oltre a richiamare gli eventi, sono principalmente luoghi emotivi. Ogni tentativo di ironia non è puramente casuale. Il tragitto più complesso da percorrere è la vita, le emozioni sono incontrollabili. Eppure senza il buio la luce non avrebbe ragion d’essere. Questo progetto nasce da resoconti di esistenza, dal conteggio dei giorni di reclusione. Antonia forza ogni stimolo alla vita ad essere luminoso, a generare altra vita, positiva all’adattamento. Il fluire del sentimento è il motore della sveglia e dell’insonnia. I mezzi con i quali affrontare la realtà diventano simbolo, sogno e paradosso dell’incompletezza: siamo interi, eppure frantumati, milioni di elementi segnano la relazione, la reazione, il confine, il rispetto di se stessi. Racconta una “solitudine”.
Sara Chieppa
SONO SOLO SUONI
Nanà. Una donna, una scopa e una paletta. La voce di una vita passata a pulire e sognare tra una camera e l’altra. Nanà, donna che sogna il matrimonio, ma anche bambina che sogna di essere libera, si racconta favole da suoni più dolci, perdendosi in un mondo che non è reale.
In un luogo dove tutto cigola e scricchiola, Nanà è l’urlo di tutti coloro che parlano una lingua dai suoni sottili e son detti “pazzi”.
Cerca le carezze e la mamma nei ricordi, cerca sguardi in cui sentirsi meno sola, una culla dove poter riposare davvero. In un perenne limbo tra veglia e sogno, la sua ninnananna canterà di odori sgradevoli, di silenzi assordanti e risate malinconiche con la leggerezza propria di chi spera, o di chi si arrende all’incubo della realtà.
Ma attraverso il suo mondo immaginario, Nanà scoprirà cosa si nasconde dietro quest’incubo, e sarà proprio in una camera bianca e asettica, che la verità verrà a galla.
Emma Rebughini
FUOCO FATUO
Il punto di vista della composizione è quello di un fuoco fatuo, che appare e si racconta per poi svanire, manifestando la propria natura solitaria: è in grado di illuminare per un breve periodo, ma è l’unico fuoco che non scalda e non lascia cenere. Pian piano si svela, ricordando cos’era prima: una persona il cui cuore batteva, ma un amore lo bruciò. Diventa così ciò che vediamo in scena: un lume sterile, la mancanza di corpo, il tentativo di incontrarsi. Il suo tremolio è ciò che resta della pulsazione vitale. Rievocare diventa quasi amare. Da quel limbo, prima di disperdersi nel vento, fa in tempo ad umanizzarsi per pochi attimi, un’occasione per offrire la propria intimità
Una creatura evanescente, ambigua, mutante e dispettosa, in bilico tra luci, abissi, presenza e assenza, battito, calore perduto, effusione e mistero, innocenza e mostruosità. Una sintesi di suggestioni oniriche che attraversa linguaggi differenti quali movimento, testo poetico, ritmo e vocalità.
- whatsapp: 3356270739
- mail: info@chille.it
- Per partecipare: Posti limitati, prenotazione obbligatoria e pagamento anticipato