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CHI SIAMO

Dal 1998 i Chille danno vita a Estate a San Salvi, un importante Festival di teatro, musica, danza e arti visive all’interno dell’Estate fiorentina.

Teatro (produzioni, ospitalità – tra gli altri Eugenio Barba con l’Odin e Giuliano Scabia, laboratori e stages), ma anche Danza Contemporanea, Musica, Cinema, Video, Esposizioni, Pittura, Performances, la creazione di un Centro di Studi dedicato ad Antonin Artaud (in collaborazione con Carlo Pasi) hanno reso San Salvi un autentico luogo cult della città di Firenze e dell’Estate fiorentina, con un numeroso pubblico di affezionati: soprattutto giovani, ma non solo. Qui si è svolto il 1° Forum Europeo del Teatro (novembre 2002), nell’ambito del più generale Forum Sociale Europeo di Firenze.

Un’analisi a parte meriterebbe La Trilogia della vita (Kamikaze 2002, Macerie 2003 e Paure 2004), con i tre spettacoli realizzati nella notte tra il 10 e l’11 settembre, in memoria dell’attentato alla Torri Gemelle, oggi raccolti in un unico dvd. La Trilogia della vita è vissuta anche grazie al pittore Amedeo Lanci, onnipresente alter ego, sorta di creatore-in-azione.

Si segnalano ancora i progetti di Ascoli e Sissi Abbondanza (sua compagna di vita e di lavoro) di Teatro di Poesia (Campana, Baudelaire, Rosselli, Pasolini, Hikmet, Rimbaud, Apollinaire, Chlebnikov, Nietzsche e Alda Merini), e gli studi triennali con Laboratori e produzioni teatrali su Franz Kafka, Cesare Pavese e Pier Paolo Pasolini. 

Nel 2007 esce per Morgana Edizioni il libro-saggio di Costanza Lanzara Teatro, Comunque. – L’universo creativo dei Chille de la balanza da Napoli al “mondo” di San Salvi, libro che si avvale anche di una ricca iconografia con foto di Mario Dondero, Stefano Buonamici, Fabio Donato, Massimo Agus, Isaia Iannaccone e tanti altri.

LRAC Ruota e moneta del Salvino

Nello stesso anno i Chille e il pittore Amedeo Lanci inventano San Salvi Libera Repubblica delle Arti e delle Culture (LRAC).

Una giornata di con-fusione delle Arti con oltre 100 Artisti impegnati a proporre, confrontare e scambiare le loro creazioni: progetto che nell’estate 2013 è diventato Miracolo a San Salvi, evento che invade l’intera area dell’ex-città manicomio.

Il 2011 è l’anno di Lettera a una professoressa (dall’omonimo libro collettivo degli allievi della Scuola di Barbiana, curato da Don Lorenzo Milani) che debutta in occasione dell’annuale Marcia a Barbiana, mentre nel 2012 la compagnia produce L’uomo planetario, spettacolo-conversazione sulla figura e le opere di padre Balducci – prima assoluta Teatro Romano di Fiesole – Estate fiesolana.

Nel 2013 prende il via un percorso biennale su “Don Chisciotte e il sogno matto” con una produzione itinerante Don Chisciotte a San Salvi (giugno 2013) ed uno spettacolo–confronto Amleto e Don Chisciotte (giugno 2014). Ad inizio 2014, con il titolo Gli Artisti dis-turbano. Olocausto suite nasce una particolare cosa nel Giorno della memoria, con la creazione di un pub-temporary store, dove provocatoriamente co-esiste e convive tutto.

Nell’Estate fiesolana 2014 un importante evento di narrazione, La terra, il colore. Storie fiesolane, racconta in una serata bilingue la storia di Silvana Boni, ultima mezzadra e di Paolo Tellini, pittore-ciabattino. Questa produzione nasce all’interno del progetto europeo Seeing stories, che vede la compagnia impegnata con partners scozzesi, portoghesi e tedeschi, anche in Festivals a Edimburgo, Lisbona e Aquisgrana. All’interno di Seeing stories nasce a San Salvi, sempre nel 2014, Storie differenti | Different stories, Festival internazionale di storytelling, che nel 2019 vedrà la sua 6^ edizione.

Sempre nel 2014 Sissi Abbondanza mette in scena Il ballo, dall’omonimo romanzo breve di Irène Némirovsky.

Nel triennio 2015-2017 i Chille realizzano il percorso di ricerca memoriaEREDITA’:

L’eredità non è l’appropriazione di una rendita, ma una riconquista sempre in corso. Ereditare coincide allora con l’esistere stesso, con la soggettivazione, mai compiuta una volta per tutte, della nostra esistenza

M. Recalcati

In merito, nel 2015 producono Padri e figli, dall’omonimo romanzo di Ivan Turgenev e Ti racconto una storia con le performances Passeggiando a Fiesole e Passeggiando a Loro Ciuffenna (iniziative collaterali di Expo 2015), Ti racconto Le Cure e Le cave di Montececeri (Terme romane, Teatro Romano di Fiesole). E ancora le due produzioni in unica rappresentazione Per Dino Campana e Notte Pasolini.

Ma il 2015 è soprattutto l’anno del viaggio negli ex-manicomi italiani della Passeggiata C’era una volta… il manicomio di e con Claudio Ascoli (progetto Case matte firmato con Teatro Periferico e progetto speciale nei luoghi di Basaglia). Un viaggio in realtà tutte accomunate oggi dalla difficoltà di coniugare le esigenze della memoria con la necessità di una riqualificazione di spazi e nuove relazioni tra le persone.
Il progetto Case matte vince il premio nazionale di Rete critica come miglior progetto teatrale 2015. In ognuno dei 10 diversi ex-manicomi in cui ha preso vita la “Passeggiata” (Mombello Milano, Reggio Emilia, Quarto Genova, L’Aquila, Aversa, Volterra, Firenze, Gorizia, Udine e Trieste), essa è re-inventata partendo dalla storia di ciascun manicomio, dall’oggi e dalle prospettive future, sia in termini di azioni per la salute mentale che per il ri-utilizzo delle aree. In ogni luogo, fondamentale è stato il rapporto con le realtà culturali e sociali ivi esistenti.

Nel 2016 la compagnia è impegnata in un progetto sul Dada francese e nella seconda tappa del viaggio negli ex-manicomi italiani, con importanti presenze anche nel sud d’Italia, la realizzazione di laboratori sul disagio e la produzione di nuovi spettacoli, tra cui Siete venuti a trovarmi? di e con Matteo Pecorini e Non si raccontano barzellette sui matti di e con Sissi Abbondanza.

Nel 2017, in occasione del 50.mo dalla morte di don Milani e dalla pubblicazione della Lettera a una professoressa i Chille realizzano un nuovo progetto milaniano e danno alla stampa. Ho disegnato Lettera a una professoressa di Monica Fabbri (SignoraB). 

La compagnia avvia anche un intenso percorso di alternanza Scuola/Lavoro per la ricostruzione della memoria dell’ex-manicomio di San Salvi, percorso che vede impegnati 170 studenti di 7 Scuole superiori della Città metropolitana.

Nel 2018 prende il via un nuovo progetto triennale “Abitare i confini”, titolo tratto da una osservazione di Padre Balducci del gennaio 1991.

Oltre a molte importanti produzioni (Laboratori e spettacoli su e da Majakovskij, la nuova produzione di Sissi Abbondanza “Casa di bambole”, …), i Chille curano il libro “PAZZI DI LIBERTA’.
Il Teatro dei Chille a 40 anni dalla Basaglia” editore Pacini; ne sono autori Antonella d’Arco, Matteo Brighenti, Pietro Clemente, Franco Corleone, Peppe dell’Acqua, Carlo Orefice. Il libro è presentato al Salone del libro di Torino e poi in molte città italiane. Nello stesso anno nasce un Bando rivolto a giovani Artisti, per la scrittura e messinscena di… storie interdette, storie che sono proposte al pubblico nel mese di maggio in un nuovo specifico Festival, intitolato appunto Storie interdette.

È del 2019 la nascita di irregolART, un Festival di Arti visive, Teatro e Narrazione, a partire da Artisti irregolari.

Nel primo anno, un ruolo centrale è dedicato alla figura e alle opere di Francesco Romiti, da più parti definito il Van Gogh dei tetti rossi. In occasione del Festival è stato prodotto un prezioso catalogo, edito da Mandragora, con i contributi critici di Eva di Stefano e Tomaso Montanari. 

Nel mese di ottobre Chille ha vinto il Bando Fondazione Crf Partecipazione culturale con il progetto Spacciamo Culture, rivolto a 10 Giovani Artisti, e dedicato alla rigenerazione del patrimonio materiale e immateriale di San Salvi. Nello stesso mese, il progetto StaMe (Stage Memory), redatto con Dida Dipartimento di Architettura Università di Firenze, è risultato tra i 100 progetti di ricerca finanziati da Regione Toscana ed Università: così un ricercatore lavorerà per un biennio alla memoria di San Salvi. Prosegue, infatti, la collaborazione con Università e Scuole quali Dida e Accademia Belle Arti di Firenze – con in quali ha siglato una convenzione triennale, Dams, Scienza della formazione, Psicologia, Scuole medie superiori ed inferiori. 

Il 2020 è l’anno di “Napule ‘70”, produzione n. 100 dei Chille! Lo spettacolo ha debuttato al Napoli Teatro Festival Italia.

Dallo spettacolo è nato un docu-film “Riflettendo Napule ‘70” a cura di Marco Triarico (in occasione della Giornata di resilienza civile del Teatro e dello spettatore – domenica 17 gennaio 2021) ed un libro anch’esso intitolato “Napule ‘70” a cura di Matteo Brighenti e Claudio Ascoli.

Così nell’introduzione al libro Massimo Marino presenta la compagnia:

La storia dei Chille de la balanza, da Napoli nei primi anni Settanta a Firenze e agli ambienti dell’ex manicomio di San Salvi, narra per frammenti un’epopea del teatro italiano degli ultimi cinquant’anni, e più in generale l’epopea di un certo tipo di teatro italiano. Esemplifica una scena che rifiuta di mettersi su un palcoscenico a re-citare un testo, e che configura la sua azione come viaggio, come uno di quei cammini che si facevano un tempo, quando non esisteva internet, quando non si avevano tutte le tappe già prenotate alla partenza. È la storia di un mettersi per strada con uno zaino, possibilmente leggero, e con molte curiosità e tanti desideri, per lasciarsi anche un po’ prendere dalla strada, accettarne le sorprese, seguire le deviazioni interessanti, scoprire luoghi, cose, incontri inaspettati, soprattutto per scoprirsi.

Sullo spettacolo, Brighenti precisa:

“Gli anni ’70 e i suoi 70 anni. È molto più di una semplice inversione di parole. Per Claudio Ascoli Napule ’70 racchiude il tempo di una vita, pensata e vissuta a teatro come atto di ribellione, di rovesciamento, di rivoluzione dell’ordine costituito. Personale, perché collettivo. E viceversa”. Giulio Baffi osserva: “La verità? Ho provato un’angoscia forte, fortissima, e una tenerezza infinita. Come a dire: gli anni sono passati, ma non sono passati. Le illusioni rimangono la necessità di questa poetica così disperata, di grande solitudine. C’è dentro il desiderio di stringerci come generazione per ritrovarci. L’interrogativo è se sia oggi ancora possibile farlo su queste urgenze.” E non è un caso che Michele Di Donato intitoli la sua bella recensione “Venire da ieri, parlare di oggi, guardare a domani.” Infine, in una recente riflessione critica, Simone Siliani annota: “E’ uno spettacolo che illumina su un pezzo di storia del nostro paese e del teatro: gli anni ‘70 che hanno prodotto speranze e frutti, in parte delusi, ma in parte ancora vivi. Napule ‘70 dà conto in modo poetico, crudo, scarno, eppure commovente di questa parabola. Certo, c’è la storia di Ascoli, di teatrante da tre generazioni ma c’è soprattutto la storia di un decennio in cui tante utopie sono state bruciate, ma sono pur state concepite, date alla luce e continuano a produrre ostinatamente vita”

Nel libro, Brighenti analizza criticamente lo spettacolo, intervista Ascoli e si confronta con i tanti…Chille formatisi nei quasi cinquant’anni di attività della compagnia a partire dal periodo napoletano.  Persone che oggi sono direttori di giornali, critici musicali, insegnanti universitari, psichiatri e naturalmente anche e soprattutto teatranti.

Di assoluto rilievo un ampio inserto visivo con spartiti, foto, disegni e trailer video di Dario Ascoli, Agnese Di Scala (suo il disegno in copertina tratto dal primo spettacolo dei Chille nel 1973!), Renato Esposito, Cristina Giaquinta, Paolo Lauri, Ivan Margheri, Enrico Pantani e Salvatore Pastore.

Davvero singolari e emozionanti già i soli titoli dei capitoli del prezioso lavoro di Matteo Brighenti: Il ritorno di Pulcinella al Padre, Il dispendio amoroso per la vita. Conversazioni con Claudio Ascoli, e Essere un Chille che comprende ben 17 interviste con…chillini di ieri e di oggi. 

Inquietante, ma in un orizzonte aperto, la chiusura finale di Franco Corleone:

Il libro non è un testamento, semmai una testimonianza. Con il testamento si destinano gli averi, non i saperi. I saperi si spargono in vita, nel vento come qualcuno fa con le ceneri. (…) Chille ha giocato sempre la carta del possibile contro il probabile. (…) Adesso, mo’, la sfida grande è proprio di reinventare il teatro, ma solo gli attori dell’impossibile possono cimentarsi e i Chille possono essere i protagonisti di una nuova avventura. (…) Non c’è la roba da spartirsi ma c’è l’amore da condividere. Fra molti anni, scoperto il nuovo mondo, Claudio e Sissi potranno fare propria la frase suggestiva di Rossana Rossanda: «Grazie, mi sono molto divertita.»

Il 2021 si è aperto con la produzione di un importante docu-film, realizzato grazie al sostegno del Comune di Firenze, Assessorato al Turismo: “Passeggiando a San Salvi”, regia di Marco Triarico. Così lo presenta l’Assessora Cecilia Del Re: “è un viaggio umano prima che culturale e ambientale attraverso le storie e le figure che hanno reso unico questo pezzo di città”.  Il docu-film, disponibile anche online chille.it, è visibile per chi visita San Salvi in autonomia. Questo grazie a un QRcode disseminato lungo il percorso nell’ex-manicomio fiorentino.
In “Passeggiando a San Salvi” sono presenti preziose immagini e rari documenti grazie alla collaborazione e disponibilità di Cesare Micheli psichiatra autore del super8 della Festa del 1978, della Fondazione Alinari, dell’Associazione Pellicanò, della Biblioteca Chiarugi, del regista Luca Ferro autore del film su Costanza Caglià, de La Tinaia e naturalmente dei Chille de la balanza.

E molti altri sono i momenti di assoluto rilievo del 2021: uno studio su Charles Baudelaire nel 200.mo della nascita del poeta de “I fiori del male”, “Parole alate” – progetto riguardante i testi prodotti dai/dalle pazienti negli ex-ospedali psichiatrici, attualmente conservati in archivi pubblici, con l’obiettivo di formare una banca-dati digitale cui accedere liberamente – e soprattutto la produzione teatrale “Il mondo è una unità. Si voglia o non si voglia”.

 Lo spettacolo, firmato da Claudio Ascoli, è stato realizzato in occasione del FestivalFilosofia 2021 (Modena 17 settembre Piazza Roma), che ha avuto come tema “La libertà”.

Ne “Il mondo è una unità…”, Antonio Gramsci e Franco Basaglia danno vita ad un singolare dialogo a distanza che, a partire dalle parole dal carcere, attraversa l’esperienza basagliana di superamento dei manicomi e di ritrovamento della centralità della Persona, arrivando ai nostri giorni.

Il titolo è tratto dai Quaderni dal carcere di Gramsci e precisamente da Passato e presente.

Lo studio degli avvenimenti che assumono il nome di crisi e che si prolungano (…) sino ad oggi dovrà attirare speciale attenzione. Occorrerà combattere chiunque voglia di questi avvenimenti dare una definizione unica, o che è lo stesso, trovare una causa o un’origine unica. Si tratta di un processo che ha molte manifestazioni e in cui cause ed effetti si complicano e si accavallano. Semplificare significa snaturare e falsificare.  (…)  Il mondo è una unità, si voglia o non si voglia.

Antonio Gramsci – Quaderni dal carcere

A Basaglia è affidata la riflessione finale: “Se non c’è reciprocità non c’è libertà fra due persone. Il problema diventa come cambiare questo tipo di relazione. Penso che possiamo cambiarla nel momento in cui capiamo ciò che determina questa relazione di potere. (…)  Quello che mettiamo in discussione è un problema, una contraddizione ben precisa, la contraddizione fra SAPERE E POTERE”.

Nel 2022 la compagnia ha vinto il bando Autunno fiorentino con il progetto La periferia al centro, che ha previsto, tra l’altro, la realizzazione dello spettacolo Il mondo è una unità. Antonio Gramsci – Franco Basaglia allestendo un vero e proprio teatro all’aperto in via Canova – Firenze, sotto il murales di Jorit che raffigura il volto di Gramsci. Il mondo è una unità è stato presentato anche nel Festival Taormina Arte.
Nello stesso anno produzioni della compagnia su Pier Paolo Pasolini (È un brusio la vita) e Robert Walser (La passeggiata) sono state presentate in diversi festival.
I Chille hanno anche prodotto e presentato anche al Teatro Sannazaro di Napoli, l’opera buffa del ‘700 napoletano Lo malato immagginario, liberamente tratta dal capolavoro teatrale di Molière.

A Firenze e in altre città la compagnia ha poi presentato in prima assoluta Voglio solo cercare di essere felice, uno spettacolo tratto dagli scritti di Antonin Artaud e Colette Thomas, la preferita tra le sue filles de coeur à naître.

Nel 2023 i Chille hanno realizzato in prima assoluta mondiale a Bologna, uno spettacolo da Il brigante di Robert Walser.

All’interno dell’Estate Fiorentina hanno vinto il progetto speciale per il centenario di Don Milani, producendo il Festival I CARE. Don Milani 100 al cui interno hanno prodotto lo spettacolo I CARE. Lettera a una professoressa.
Sempre nel 2023 ha preso il via il progetto per la realizzazione di un presidio culturale presso l’ex manicomio di Arezzo, in collaborazione con l’Università di Siena – Arezzo. In tale ambito hanno prodotto la “Passeggiata-spettacolo” Le voci dei tetti rossi
Last but not least, Ascoli e i Chille, nella loro ormai quasi cinquantennale vita artistica, hanno partecipato a molti importanti Festivals internazionali, tra cui Expo Sevilla, Taormina Arte, Carnevali di Venezia e Viareggio, Mannheim, Sitges, Barcelona, Freiburg, Asti, Marché Mondiale de la poèsie, Orléans, Nanterre, Estate fiesolana, Napoli Teatro Festival Italia, FestivalFilosofia e le trasmissioni televisive in Mondovisione sulla danza curate alcuni anni fa da Vittoria Ottolenghi.

Da segnalare infine una puntuale e sempre crescente collaborazione con alcune Università e organismi formativi quali Accademie Belle Arti, Dida Architettura Firenze, Dams, Scienza della formazione, Psicologia, Scuole ed Università per stranieri.

I Chille nella loro quasi cinquantennale vita artistica hanno partecipato a molti importanti Festival internazionali tra cui:
Expo Sevilla, Taormina Arte, Carnevali di Venezia e Viareggio, Mannheim, Sitges, Barcelona, Freiburg, Asti, Marché Mondiale de la poèsie, Orléans, Nanterre, Estate fiesolana, Napoli Teatro Festival Italia, FestivalFilosofia e le trasmissioni televisive in Mondovisione sulla danza curate alcuni anni fa da Vittoria Ottolenghi.