
“Abitare i confini”, frase di Padre Balducci del gennaio 1991 che dà il titolo al nostro attuale percorso di ricerca a San Salvi, è un ossimoro; sta a indicar la necessità di dar vita ad un centro “nel” confine: il confine come estensione di una (nuova) centratura avvenuta. E’ qui che ritrova senso il perdersi nella sua più alta accezione, cioè quella capacità di riattivare una interazione tra noi e l’ambiente.
Riportiamo qui di seguito la bella riflessione balducciana:
2022
Il mondo è una unità – si voglia o non si voglia

Siamo in un ideale condominio, in cui appaiono i compagni di viaggio per il 2022: in alto Antonio Gramsci, Franco Basaglia, Robert Walser, Antonin Artaud e Colette Thomas; in basso Molière, Pier Paolo Pasolini, Dino Campana, Venturino Venturi e Idana Pescioli.
Il titolo – lo stesso dell’ultima importante primo studio della compagnia al Festivalfilosofia di Modena – è tratto dai Quaderni dal carcere di Gramsci e precisamente da Passato e presente:
Lo studio degli avvenimenti che assumono il nome di crisi e che si prolungano (…) sino ad oggi dovrà attirare speciale attenzione. Occorrerà combattere chiunque voglia di questi avvenimenti dare una definizione unica, o che è lo stesso, trovare una causa o un’origine unica. Si tratta di un processo che ha molte manifestazioni e in cui cause ed effetti si complicano e si accavallano. Semplificare significa snaturare e falsificare. (…) Il mondo è una unità, si voglia o non si voglia.”
Antonio Gramsci – “Quaderni dal carcere”
2021
RI-Creare Comunità

Quello che si impara in mezzo ai flagelli è che ci sono negli uomini più cose da ammirare che non da disprezzare. Io mi sento più solidale coi vinti che coi santi. Non ho inclinazione, credo, per l’eroismo e per la santità. Essere un uomo, questo m’interessa
Albert Camus – “La peste”
I teatri sono chiusi, incombe un lockdown generale che impedirebbe l’attività culturale certo non considerata “essenziale”. Perché? Perché ritengono sia necessario e urgente “Ri-Creare Comunità” ed è compito cui non si può sottrarre la cultura e il teatro in primo luogo.
Ci si dimentica la conseguenza più grave: la fine incombente della Comunità tra Spettatori e Attori in un distanziamento sempre più sociale e non solo fisico.
2020
HO FATTO IL GUAIO? RIPARERÒ!
la natura è là dove insieme vivremo
Quando si è ridotti agli estremi si possono comprendere soltanto le commedie
Friedrich Dürrenmatt
“Ho fatto il guaio? Riparerò!”, questa la divertente parola d’ordine lanciata dai Chille. Il titolo è quello originario di una celebre commedia giovanile di Eduardo,”Uomo e galantuomo”, messa in scena per la prima volta nel 1924.
I Chille riprendono questo titolo, affrontando con un amaro sorriso il tema dell’ormai evidente distruzione sia dell’ambiente che del rapporto tra le persone, entrambi da riparare sorridendo anche grazie al Teatro.

2019
SIAMO TUTTI MIGRANTI | veniamo da terre assai lontane
Laura Vargiu
“Siamo tutti migranti/da millenni erranti/…in cerca di qualcosa o di qualcuno/mortalmente affamati di futuro/mentre l’oggi si consuma inerme/e solo il passato ci appartiene veramente.”
In un momento in cui certa politica diffonde odio e semina paura, cercando di imporre lo scontro tra italiani e stranieri, tra normali e diversi, la cultura deve prendere posizione. San Salvi è dal suo nascere un luogo di resistenza civile.

2018
LA LIBERTÀ È TERAPEUTICA
Per il 2018, 40.mo anniversario della legge Basaglia (1978) che sancì il definitivo superamento dei manicomi in Italia, come titolo del progetto non a caso è stato scelto “La libertà è terapeutica”. Questo è forse lo slogan basagliano più conosciuto…ma in realtà l’aveva inventato il disegnatore Ugo Guarino che partecipò alla liberazione dal manicomio di Trieste con la sua creatività!
